COME IMPARARE A DIFENDERSI?

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Quanto tempo occorre per imparare a difendersi?

Difesa Personale, arte marziale o sport da combattimento? Quali corsi e palestre dove il vero Krav Maga a Roma è insegnato e praticato? Istruttore diplomato.. Coni, Diplomi in Israele o entrambi? Qual’e’ il migliore e qual’e’ la connessione tra i vari titoli che si leggono nelle incomprensibili gerarchie: Maestro, Gran Maestro, Teacher, Master Teacher, Head Master, Instructor, Trainer, Assistent? Quanti tipi di Krav esistono? Krav in tutte le varianti e denominazioni.. Krav in tutte le salse, Krav Step, Krav Fit, Krav Music, Aero Krav, Krav pizza, chi più ne ha.. ha da sbizzarrirsi.

E fu il caos, chiariamo alcuni punti.

Premessa a parte, a queste domande è opportuno dedicare tempo per spiegare come stanno le cose. Anzi, e’ doveroso da chi ha l’opportuna competenza in materia, nell’interesse dei futuri praticanti e per rispetto di un sistema degno di essere considerato il più efficace al mondo, fornire alcune linee guida a coloro che intendono avvicinarsi ad un corso seriamente, individuando più facilmente quali siano gli Istruttori veramente preparti e qualificati.
Chi non conosce, per fortuna sua, tutto il mondo del bussiness che ruota attorno a questi corsi ad ogni livello, solitamente pone domande del tipo: “Quanto dura un corso di Krav Maga? In quanto tempo imparerò a difendermi? Come funzionano i livelli e gli esami? Avendo già conseguito delle cinture, mi saranno riconosciute e confermate? Ho già praticato da X anni, in che corso sarò inserito?”.
Prendiamo in considerazione due situazioni estreme, il neofita in materia e chi ha già praticato Krav Maga o conseguito livelli e gradi. La differenza tra i due praticanti è creata proprio dai secondi: coloro che hanno già esperienza, se si pongono umilmente nei confronti della palestra dove entrano, spesso non dicono nemmeno di aver già praticato, prendono posto e partecipano con educazione esemplare, seguono le direttive generali impartite “sicurezza in primis, propria ed altrui, non eccedendo nella parte fisica, divertendosi, etc. etc.”, a fine lezione tirando le loro conclusioni si confrontano con l’Istruttore con estremo rispetto.. nulla da eccepire e fin qui va tutto bene.
Quando invece, la preoccupazione di chi ha già praticato non è quella di “provare la lezione e conoscere l’Istruttore” ma di “assistere” o di dover sapere subito il meccanismo degli esami e dei livelli o come diventare Istruttore, qualcosa di distorto e’ gia’ insinuato nella testa del praticante, grazie agli Istruttori predecedenti che avevano obiettivo prioritario far fare esami piuttosto che la difesa personale o la vita delle persone..
Si dovrebbe guardare alle importantissime differenze di “metodologia” di insegnamento, su “cosa e come” differisce, del “perche'” differisce se porta lo stesso nome. Magari, si potrebbero notare quelle peculiarita’ di un insegnamento molto probabilmente troppo diverso, quasi la negazione di quanto visto, ma sostenuto da una semplice logica, un’innegabile coerenza ed accurati passaggi convalidati dalla profonda conoscenza che si evince nelle spiegazioni estremamente dettagliate.

Se si rinunica alla via migliore per quella piu’ breve, si rinuncia alla fatica per un diploma immediato e nullo.. c’è qualcosa che non va.

Non mi sento di colpevolizzare solo le organizzazioni/Federazioni che si configurano come diplomifici. La colpa è anche di chi ha un’ego talmente smisurato che inizia un corso per imparare la difesa personale, pensando al corso Istruttori. E’ come se mi recassi in pizzeria per mangiare un’ottima pizza, ma il mio pensiero fosse quello di diventare pizzaiolo. Una cosa è il percorso da praticante che può arrivare fino ai gradi più alti ed expert, un conto è il corso Istruttori, sono due cose distinte e separate, non consequenziali o obbligati ad un certo punto. Invece nelle arti marziali o sport da combattimento è possibile che dopo un determinato livello si possa o debba, diventare Istruttore o si diventi Maestro in virtù degli anni trascorsi.
Quando questo sistema di difesa personale è stato creato, fu studiato e praticato in quel famoso modo “semplice ed istintivo”, pertanto a questi presupposti DEVE RISPONDERE. In Itali semplice si associa a facile, quindi si snatura il sistema stesso e l’apprendimento, denigrando e cercando vie più comode.

SEMPLICE E NON FACILE!

Solo la costanza ed il tempo, consentono risultati. L’allenamento, le tecniche, l’esperienza durante le lezioni, si dovrebbe SENTIRE effettivamente “semplice, istintivo ed efficace!”, ma come in tutte le cose dela vita “c’e’ bisogno di tempo”, e poi constatarlo sulla propria pelle ripetendo gli esercizi costantemente.
Non bisogna interpretare le definizioni a proprio comodo, ne é esempio proprio la parola “istintivitá”, prendere per buono che sia “istintivo” perchè qualcuno ci ha detto che un determinato movimento lo era: non è così, non va bene insegnare dicendo “la tecnica è 1,2,3, FATE!”.
Se non se ne forniscono le spiegazioni di biomeccanica e si riportano esercizi/esempi dove gli allievi sono i primi a rendersene conto, oppure confondere istinto con razionalità o peggio, che per uscire da una determinata situazione esiste “una sola” tecnica.. è tutto inutile. Infatti, le domande ed i dubbi nascono spontanei: “e se nel frattempo ti attaccano prima che hai studiato la tecnica specifica? sono debole fisicamente ma funzionerà con chi è più forte di me? se sono piu’ basso o piu’ alto?

Tornando a chi non ha mai praticato, cerchiamo di rispondere domanda per domanda:
Quanto dura un corso di Krav Maga? 10 mesi all’anno piu’ o meno;
Quanto dura ogni lezione? 90 minuti;
In quanto tempo imparerò a difendermi? Dipende, dal tempo che si dedicherà al Krav Maga. Dalla qualità del tempo che si dedicherà al Krav Maga anche fuori orario di corso.

Tanto più si darà al Krav Maga tanto più lui ti ridarà, non solo in termini di difesa personale o sicurezza, ma di vita.

Come funzionano gli esami, i livelli e le cinture?

Gli esami corrispondono a una prova e ad una modalità specifica di eseguire le tecniche. La suddivisione delle tecniche, nasce da esigenze Federali ed organizzative ed in parte metodologiche e propedeutiche.
Perché “in parte metodologiche e propedeutiche”? Visto il business ed il giro di soldi che portano ogni anno le sessioni di esami e corsi Istruttori, è diventata un’esigenza per le organizzazioni ed una pretesa, che gli allievi diano questi esami di livello.
La preparazione agli esami e’ in funzione degli esami stessi, non della difesa personale, tantomeno serve ad “attestare” la capacita’ di difendersi in strada.
Superare l’esame, indica di essere stati a tal fine, ben preparati.
I primi livelli sono denominati “Practicioner” e consta delle fondamenta del Krav Maga, successivamente ci sono 5 livelli Graduati, ed infine il grado di Expert, successivamente abbiamo il titolo di Master dove attualmente si parla del calibro di Maestri come Eyal Yanilov ed Avi Moyal praticamente coloro che lo hanno scritto il Krav Maga insieme al Fondatore.
Solitamente gli esami avvengono una volta l’anno (due in casi/eventi particolari).

E’ importante ribadire che il Krav Maga, se insegnato “svincolato” dai limiti dei quaderni tecnici, fornisce strumenti fin da subito per imparare a difendersi. 
Ma questo frutta poco in termini economici, perciò ponderate bene chi vi propina scorciatoie o salti di livello o corsi Istruttori da un fine settimana di 48h all-inclusive: vitto, alloggio, spa, escursioni e training con diploma finale da Istruttore di Krav Maga.

Si deve lavorare sulla mente, come “stato mentale”, luogo dal quale tutto ha origine.
Idem per la parte tecnica, imparando quali reazioni naturali il nostro corpo pone in essere e quali ventaglio di azioni/contrattacchi attuiamo o a seconda delle situazioni e degli strumenti disponibili (del corpo o oggetti comuni).
Per la parte fisica, l’obiettivo è evitare di farsi male durante l’ allenamento e trovare giovamento dall’ esercizio fisico, aumentando resistenza, coordinazione, forza, velocità, equilibrio, stabilità, etc.. ovvio che più veloce si saprà correre, più facilmente ci si potrà allontanare da una situazione potenzialmente pericolosa o pericolosa.
Correre veloci, seguendo gli insegnamenti alla base di un allenamento mentale, secondo regole di time-line, evitando, prevenendo, etc.
In caso di scontro/combattimento, migliore sara’ la preparazione fisica, maggiore sara’ la capacità di resistere più a lungo tirando/subendo dei colpi.
In ultimo, il percorso razionale del Krav Maga è semplice, ma necessita di costanza, tempo e determinazione: non esiste la forma perfetta (come la ricerca che avviene in un’arte marziale della perfezione), ma esiste il “migliorare” come obiettivo da raggiungere, il percorso e’ esso stesso la meta. Si tratta di un percorso personale e di crescita, non di una gara.
Migliorare, diventa anche sinonimo di migliorare come persone e possiamo farlo solo con un’attenzione costante a ciò che stiamo imparando, con il desiderio di fare qualcosa di più e in modo migliore, nella speranza di poter aiutare un nostro caro che potrebbe avere bisogno di aiuto.
Sugli anni praticati, e’ bene volgere lo sguardo ad essi, considerandoli SEMPRE preziosi, perchè rappresentano l’ESPERIENZA personale e, in quanto tale, restera’ parte del bagaglio di vita sempre importante. E’ necessario, capire, se e come, questa esperienza possa aiutare ed è auspicabile lo faccia, oppure se si può guardare avanti capendo che in realtà c’e’ molto di più, apprezzando la fortuna di poter aggiungere tantissimo a quanto già appreso oppure si prospetta l’ opzione di dover resettare tutto e ripartire dalle basi mancanti. Per ripartire da zero, serve un bel bagno di umiltà e saper guardare alla semplicità delle piccole cose, con occhi puliti e puri.

Kida.

Istr. Pasquale F.

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